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Gaia ha risposto con il silenzio all’interrogazione presentata nelle scorse settimane dal consigliere comunale Lanmarco Laquidara sulla sede di Gaia e sull’affitto pattuito per i locali attualmente occupati. Nell’interpellanza Laquidara faceva riferimento ad un annuncio sul sito di GAIA, che ricercava un immobile per adibirlo a nuova sede unica degli uffici amministrativi e tecnici … di superficie compresa tra i 1.700 e i 2.500 metri quadri”. Peccato però, commenta Laquidara, che nell’annuncio non si precisa il fatto che l’immobile debba trovarsi a Carrara, ma “nella zona litoranea apuo-versiliese”. Considerando inoltre che fino ad ora GAIA è stata ospitata in locali di proprietà dell’AMIA, ribadisce Laquidara, chiediamo se sia stato pattuito un canone di affitto, a quanto ammonti e se l’impegno a pagarlo sia stato o meno onorato da GAIA. In caso contrario chiediamo risposte alle nostre domande, perché continua Laquidara, i nostri concittadini non sarebbero più disposti a sopportare la beffa di una società di gestione del ciclo integrato delle acque che ha aumentato a sproposito le tariffe, e di un’amministrazione comunale che a suo tempo ha accettato che fossero i carrarini a pagare i consumi dei massessi e i nuovi acquedotti dei lunigianesi e dei garfagnini. A fronte di queste considerazioni Laquidara torna a rivolgere l’interpellanza già presentata, contestando il modo di agire di gaia e i rapporti che la società intrattiene con l’amministrazione comunale di Carrara e i suoi cittadini