strada polverosaL’incontro di circa un mese e mezzo fa ad Alteta tra i residenti e i rappresentanti della provincia, compreso il presidente Osvaldo Angeli, pareva aver calmato le acque e risolto, almeno in parte, il problema PM10 in zona. O quantomeno, l’amministrazione si era mostrata disponibile all’apertura di un tavolo tecnico e ad accogliere le richieste dei cittadini. Poi la nuova denuncia del consigliere Giancarlo Casotti, la replica dell’assessore provinciale Loris Rossetti e infine la difesa del lavoro svolto fino ad oggi da parte dell’assessore all’ambiente Andrea Ofretti. Il braccio di ferro tra comune e provincia è dovuto in particolare al monitoraggio delle polveri; il problema ad Alteta è sentito perché l’abitato si trova in piena zona industriale a pochi metri da industrie e tra le trafficate via Dorsale da una parte e Via Aurelia dall’altra. La Provincia si occupa della gestione delle centraline sul territorio dal 2005;  coordina la rete di monitoraggio delle polveri, ha sottolineato l’assessore Ofretti e ha il dovere di intervenire. E parlando di ciò che ha fatto il comune, invece, spiega che ha stanziato e messo a bilancio un contributo di 25mila euro da devolvere alla Provincia proprio per l’acquisto di una centralina mobile. Sono già state adottate dall’amministrazione comunale anche ordinanze per multe severe a carico di chi trasporta materiali polverosi e ai titolari delle aziende per obbligarli alla pulizia dei piazzali e delle strade di accesso all’impianto, per la copertura dei cumuli con tettoie. Ma l’assessore Ofretti, assieme al consigliere Casotti anche presidente del Comitato Mo Basta, ha ricordato che le orme in materia ambientale fanno capo alla provincia così come la pulizia delle strade della zona.