“In Consiglio Comunale i Comunisti offendono i valori e il riconoscimento della tragedia delle Foibe”, questo sostiene Musetti da La Destra, affermando che coloro che non parteciperanno dovranno avere il coraggio di dimettersi dagli incarichi istituzionali che ricoprono, in quanto non rappresenterebbero lo Stato Italiano, nonostante il giuramento fatto al momento della loro elezione. Dal canto suo L’Asp respinge l’iniziativa accusando la destra di un becero revisionismo storico, sostenendo che in alcun modo tollererà quello che considera un insulto, ovvero mettere sullo stesso piano le azioni dei partigiani, slavi o italiani che siano, con quelle perpetrate da nazisti e fascisti. Musetti intanto rammenta l’episodio svoltosi nel giugno scorso, quando i consiglieri di Rifondazione Comunista abbandonarono il Consiglio in occasione della Festa di Carrara, per protestare contro gli interventi di alcuni rappresentanti delle associazioni Istriane e dalmate. “Anche domani sarà così”, insorge il consigliere de La Destra, “né assessori né consiglieri di rifondazione parteciperanno alla giornata segnando un ennesimo affronto alla memoria e al lutto condiviso, pronti a infangare e delegittimare tutto ciò che possa mostrare al mondo l’apologia del pensiero comunista e della sua violenza seminata in tutto il mondo”. Dalla parte opposta, com’è facile immaginare, l’intervento dell’Asp che preferisce ricordare le vittime del fascismo: i civili libici, i gas asfissianti lanciati dall’aviazione del regime del tempo, i deportati jugoslavi e i bombardamenti della Croce Rossa in Etiopia. Se quindi da destra si riconosce il massacro titino e si disconoscono quelli perpetrati dal regime nazi-fascista, dall’Asp si sottolinea che ricordare degnamente la tragedia delle foibe dovrebbe significare ricordare e denunciare prima di tutto l’orrore che vi ha dato origine. Ma non sta a noi giudicare, se non ammutolire di fronte alle tante, troppe vittime del secondo conflitto mondiale.