L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carrara Bernardi risponde alle polemiche seguite alla notizia delle 320 lettere di sfratto inviate dall’ERP ad altrettanti assegnatari delle case popolari. “Dopo una riunione, al fine di intraprendere il percorso di regolarizzazione dei vari casi”, spiega Bernardi, “l’Amministrazione ha proseguito i controlli sulle assegnazioni, nell’ambito di una strategia da qualche tempo messa in campo per verificare la regolarità dei  requisiti degli assegnatari”.  In questa azione si collocherebbe la notizia della sentenza del Tar della Toscana che ha disposto lo sfratto di un’assegnataria di una casa E.R.P. in via Ordonez.  La sentenza motiva la decisione nel fatto che, nonostante la donna avesse la residenza anagrafica nell’alloggio dal 1987, in realtà non lo aveva mai occupato stabilmente. Dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Municipale, a seguito del decesso dell’assegnataria della casa, ovvero la nonna della ricorrente, è stato  evidenziato che all’interno dell’alloggio E.R.P. non vi abitava in realtà nessuno. Secondo l’assessore questa sarebbe una delle tante storie che si troverebbe quotidianamente ad affrontare: una legge del 1996 avrebbe infatti bloccato la consuetudine secondo la quale i nipoti subentravano ai nonni nell’assegnazione della casa popolare. Bernardi ringrazia quindi l’ufficio di Avvocatura del Comune, che ha seguito i casi di decadenza, permettendo di vincere il ricorso al Tar: un lavoro questo coordinato con l’ufficio Casa, che avrebbe permesso negli anni di recuperare 23 alloggi, che potranno adesso essere assegnati alle persone regolarmente in graduatoria.