Con la sua Opel ha imboccato passeggiata Morin lato battellieri, poi si è fermato. Solo un attimo perchè la decisione l’aveva già presa. Ha schiacciato l’acceleratore a tavoletta, tanto da far slittare le ruote sull’asfalto, poi l’auto è partita ed è volata in mare, planando sull’acqua come un tuffo mal riuscito. In un momento di sconforto voleva togliersi la vita, D.S., 59 anni, e lo voleva fare in maniera spettacolare. Non pensava però di avere un angelo custode in carne ed ossa. Un giovane pescatore che quando ha visto la vettura inabissarsi lentamente ma inesorabilmente nello specchio acqueo davanti alla Morin, non ci ha pensato su poi tanto: si è tuffato in mare. Non è facile salvare una persona intrappolata all’interno di una vettura. La pressione dell’acqua impedisce l’apertura delle porte. Il pescatore, un ragazzo straniero che lavora come mozzo sul peschereccio Arimat ha aspettato il momento giusto, quando l’abitacolo era oramai completamente pieno. Facile a dirsi, meno a farsi. Il giovane pescatore, però, c’è riuscito. Ed ha afferrato l’uomo con tutte le sue forze e lo ha portato disperatamente in superficie, nonostante i polmoni stessero ormai sul punto di scoppiare. Poi è stato aiutato dalle tante persone che avevano assistito sbigottite a quello che era accaduto. D.S. è stato issato sulla passeggiata dove attendeva un’ambulanza del 118 e lo ha trasportato in ospedale dove è stato ricoverato in osservazione. Il pescatore invece, dopo essersi asciugato è andato via piano piano, quasi alla chetichella, davvero come un angelo custode.
L’episodio è avvenuto intorno alle 16.15 sulla passeggiata a mare davanti a decine e decine di persone che hanno trattenuto il fiato sino a quando tutto non si è risolto. L’Opel è stata recuperata dai vigili del fuoco che hanno calato in mare una gru.
da Il Secolo XIX