Quasi 900 studenti, professori e personale impiegato all’istituto alberghiero a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico ancora non sanno se e dove potranno svolgere le lezioni. Ma amministrazioni comunale e provinciale si rimbalzano le idee senza trovare soluzione adeguata non ad un’emergenza, ma ad un problema di anni. La politica non può lasciare tutte queste persone nell’incertezza, incalzano i Cobas scuola, la politica ha il dovere di dire chiaramente e al più presto che cosa succederà a settembre. Pare saltata l’opzione Carrara: il Collegio Docenti ha stabilito che 15 aule siano trasferite al Galilei di Avenza che però ne può concedere solo 11 e non ha i 3 laboratori necessari alle classi prime. Mentre nella sede centrale rimarrebbero le classi successive alla prima, appena sufficienti per rientrare negli spazi agibili. Questa scelta creerebbe anche disagi per gli studenti provenienti da fuori provincia, o potrebbero nascere contenziosi a livello sindacale visto che i docenti non conoscono attualmente dove sarà la sede di servizio. Poi l’ultima ipotesi, quella della ex colonia Ugo Pisa proposta dal comune di Massa, che, dicono i cobas, scarica sulla Provincia l’onere di rintracciare i fondi necessari alla ristrutturazione. Ma l’ente di palazzo ducale fa subito chiarezza e dice di non avere disponibilità economica, nonostante i famosi 500 mila euro stanziati per la palestra mai costruita. Il problema vero secondo i cobas è uno: ogni anno si spende denaro pubblico per lavori e soluzioni tampone ma che non mettono fine all’emergenza. In controtendenza invece dicono: spostiamo il convitto, si ponga come condizione il mantenimento di tutti i posti di lavoro e si liberino spazi per le aule e i laboratori.