Alla domanda su come e chi possa accedere agli atti amministrativi comunali e a quelli delle società in house sembra che a Carrara sia difficile rispondere. Da oltre un mese ormai la questione rimpalla da un venerdì all’altro, giorno in cui si riunisce la commissione consigliare “Affari generali”. Ciò che fa letteralmente impazzire alcuni consiglieri del Pd, in maggioranza è l’articolo 14 del regolamento in questione e relativo al diritto di accesso dei consiglieri comunali. Si il Comune di Massa infatti esaurisce il problema con un unico punto all’articolo 23 che recita: “I Consiglieri Comunali in carica che chiedano di prendere visione ed estrarre copia degli Atti dell’Amministrazione, non sono soggetti alle disposizioni del presente capo”, riferendosi ai limiti ed ai costi previsti qualora il richiedente fosse un semplice cittadino, a Carrara il dibattito è quanto mai acceso. Dal 14 gennaio ad oggi ancora nulla è stato definito e la patata sembra essere tanto bollente da spingere a cancellare la commissione di venerdì scorso che avrebbe dovuto portare l’approvazione del documento in Consiglio Comunale. Ai ben 7 articoli che già andrebbero a regolamentare l’accesso dei consiglieri se ne vorrebbero inserire altri 3, tesi in particolar modo a far prevalere l’impenetrabilità di alcuni segreti reali quando si tratti della “cartella sociale”, per la quale inoltre si vorrebbe fosse possibile attingere a sole notizie amministrative e non professionali ed il minimo indispensabile a dati sensibili. Tra lo sconcerto di alcuni, tra i quali non solo l’opposizione, ma anche Roberto Conserva per il Psi che si dice sbalordito da simili resistenze, il dirigente Cristiano Boldrini non esita ad esprimere dubbi sulla bontà dell’inserimento di restrizioni che stravolgerebbero l’indirizzo del regolamento regionale: modifiche tecnicamente errate che sposerebbero tesi minoritarie della legislatura, ovvero una parte dell’avvocatura dei servizi sociali. Insomma, tra polemiche e bagarre la questione continua a restare sospesa e, sullo sfondo, si staglia la vicenda di Apuafarma, all’analisi della Commissione Controllo e Garanzia, poiché rifiuta da tempo di far visionare i propri bilanci a due consiglieri comunali, che nel frattempo sono ricorsi al Tar.