Lunedì o la va o la spacca: si potrebbe sintetizzare così, ricorrendo a una espressione colloquiale assai diffusa, il messaggio che il sindaco di Carrara Angelo Zubbani lancia alla volta di Assindustria, Api, Confartigianato, Cna e Legacoop a pochi giorni dalla ripresa del confronto sulle tariffe dei materiali lapidei. Dopo una lunghissima pausa, dovuta a festività, impegni dei vari protagonisti ma anche, forse, alla necessità di lavorare a una soluzione condivisa, amministrazione e categorie torneranno lunedì a parlare di quanto e come il mondo del lapideo può dare, in termini economici, alle casse della città: il municipio, lo ricordiamo, propone una suddivisione delle cave in quattro categorie, con altrettante tariffe, che comporterebbero un gettito di circa 21 milioni di euro all’anno nel bilancio di piazza due giugno. Le associazioni avevano presentato una soluzione che prevedeva due categorie, più una per le cave in difficoltà, per un totale di 18,5 milioni di euro: una controproposta che pur aumentando il gettito per il municipio, che attualmente si aggira intorno ai 16 milioni di euro, era stata stroncata sul nascere da Zubbani e compagni, determinati ormai da un mese a questa parte a tenere la linea dura.
Difficile dire se la lunga pausa avrà portato buoni consigli ai protagonisti di questa complessa trattativa: quello che è certo è che l’esito del tavolo, è destinato ad avere un peso di rilievo per non dire determinante sui prossimi bilanci di piazza due giugno, che stretta tra i tagli dei trasferimenti del governo e le spese per la strada dei marmi, ha sempre più bisogno di trovare risorse per far quadrare i conti.