Credo che il dibattito in corso sulla necessità di ridurre i costi della politica e della pubblica amministrazione, comprese le aziende pubbliche, partecipate o controllate, si stia caratterizzando per i toni sempre più aspri, oltre che per evidenti venature ideologiche, con un’inutile e inopportuna ritorsione anche nei confronti dei dipendenti pubblici, tanto che si rischia di perdere di vista il problema centrale che, per i Comuni, è rappresentato dai ripetuti tagli decisi dal governo centrale che hanno tolto alla nostra amministrazione risorse oltre per due milioni di euro solo nel 2011, tagli che raddoppieranno se sarà confermata la manovra in corso.

Le Amministrazioni locali, che soprattutto nei momenti difficili come questo, rappresentano per il cittadino l’unico interlocutore, possono assolvere al proprio ruolo solo se dispongono di risorse adeguate e se possono contare su una struttura in grado di assicurare servizi primari. Affrontare un’emergenza come quella che stiamo vivendo, tagliando i trasferimenti e delegittimando i dipendenti pubblici rischia di far implodere gli Enti locali che basano la loro attività sui dipendenti che sono stati fra i primi ad essere colpiti su diritti acquisiti come pensioni e TFR e dunque è bene che ogni valutazione, seppure legittima, sia attentamente ponderata per gli effetti che può scatenare.

Non è certo il Sindaco di Carrara a scoprire che esiste un problema generale di efficienza nella pubblica amministrazione e delle aziende pubbliche ed è convinzione generale che si possa intervenire seriamente sulla spesa e sui costi.

Coscienti di questo problema, ci siamo impegnati per diminuire il numero dei dipendenti che, dalle 470 unità del 2007, sono passati agli attuali 426 procedendo a 32 assunzioni a tempo indeterminato, inserendo in organico giovani precari con un numero di dirigenti adeguato alle necessità. È un dimagrimento” oggettivo realizzato mantenendo i servizi, migliorandoli dove possibile, con una politica di contenimento della spesa perseguita nel corso di quattro anni, senza attendere gli appelli di Angela Merkel e Jean-Claude Trichet o le istruzioni per l’uso da parte di Silvio Berlusconi,

La riflessione vale anche per le aziende partecipate come AMIA, Apuafarma, Progetto Carrara, Istituzione Casa di Riposo, strutture che si distinguono per la qualità dei servizi e non certo per il numero dei dirigenti in organico. Siamo consapevoli che la perfezione nella gestione di organismi complessi come i Comuni non è prerogativa dell’amministrazione di Carrara ma ci siamo sforzati di creare un rapporto di fiducia e di reciproca collaborazione con una struttura che deve essere stimolata, ma anche valorizzata, senza sparare nel mucchio, riconoscendo quelle eccellenze professionali che ci consentono di garantire ai cittadini servizi, certo migliorabili, ma non certo inadeguati come certi messaggi  possono indurre a credere.

Chiarita l’importanza dei dipendenti pubblici e la necessità di una corretta gestione dell’intero problema e del rapporto con un tessuto di professionalità che deve essere considerato una risorsa,