Il bambino, nato all’ospedale di Massa in una notte dell’aprile 2009 con gravi difficoltà respiratorie, e poi trasferito d’urgenza al Meyer di Firenze, morì dopo 20 giorni. Ora per quella brutta storia sono a processo due ostetriche (Annamaria Croce, ora in pensione e Francesca Musetti) e una ginecologa (Ivonne Paita). L’accusa è di omicidio colposo.

Secondo i genitori del piccolo, che si sono costituiti parte civile, se fosse stato praticato un cesareo, il bambino potrebbe essere ancora vivo. È stata proprio la mamma a mettere in moto l’indagine. Per due periti il tracciato cardiotocografico avrebbe indicato una sofferenza respiratoria del piccolo tale da indurre, appunto, ad un cesareo. La decisione di proseguire con un parto naturale sarebbe – secondo l’accusa – la causa dell’ipossia del bambino alla nascita.