“Ha ragione l’assessore regionale Annarita Bramerini: in Toscana, tutto sommato, ce la siamo cavati con un grande spavento e poco più. Ma da ora in poi l’opera di prevenzione e riduzione del rischio a causa di terremoti andrà intensificata al massimo”. Così Oreste Giurlani, presidente di UNCEM Toscana, sulle ripercussioni del terremoto in Emila nella nostra regione. Regione, peraltro, altamente sismica, proprio nei territori che Uncem rappresenta.

“L’assessore Bramerini spiega che gli edifici censiti più a rischio sono proprio in zone montane e per questi servirebbero 440 milioni di euro. Bene fa l’assessore a confermare l’impegno della Regione in questo senso ma la verità è che, purtroppo, le sole forze locali non bastano. Serve un intervento a carattere nazionale per mettere in sicurezza le zone più a rischio del nostro Paese, molte delle quali riguardano proprio la Toscana. C’è bisogno di un piano straordinario di risorse da destinare alla messa a norma di edifici a rischio – conclude Giurlani -. Il momento di crisi obbliga tutti a dover affrontare tagli e ridimensionamenti di spese ma quella del terremoto è un’emergenza nazionale,  ripetutasi tantissime volte, e come tale va affrontata”.