Si è presentato a casa della sua vittima, questa mattina presto intorno alle 7.30 e per farsi aprire ha suonato il citofono spacciandosi per un musicista. Poi è salito fino al terzo piano dove ha incrociato l’uomo che, nella sua testa, aveva rovinato i suoi figli e lo ha freddato a colpi di pistola. Tragedia alle prime luci dell’alba a Carrara. Antonio Taibi, un maresciallo dei carabinieri di 47 anni, è stato ucciso nelle scale condominiali del palazzo in cui viveva insieme alla moglie e i figli, in via Monterosso 2 bis, nei pressi dell’Ospedale Civico. L’assassino è Roberto Vignozzi, 72 anni, postino in pensione, che si è costitutito poche ore dopo presentandosi spontaneamente in Procura a Massa. Tutto è avvenuto intorno alle 7.30. Taibi si trovava a casa insieme alla moglie Maria Vittoria Mari, figlia di un ex dirigente della Carrarese calcio. Con loro c’era anche i figlio minore, appena quattordicenne che si stava preparando per andare a scuola mentre il maggiore, di 16 anni, era già uscito ed era per strada, diretto anche lui a lezione. Una mattina come tante altre interrotta dallo squillo del citofono e da un visitatore inaspettato. Così Taibi, pronto per andare al lavoro con la divisa già addosso, si è affacciato sulle scale per capire chi fosse a presentarsi così di buon’ora a casa sua. Appena sceso il pianerottolo del suo appartamento, situato al terzo piano del edificio, e il maresciallo è stato freddato da alcuni colpi di pistola. A spararli è stato Roberto Vignozzi, 72 anni, dipendente delle Poste in pensione. L’assassino al momento del delitto indossava un cappello verde e un giubbotto militare ed è stato visto allontanarsi attraverso la vicina Piazza D’Armi. Alle 7.46 è partita la chiamata al 118. Sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi e due volanti dei carabinieri. Un quarto d’ora dopo il luogo del delitto brulicava di militari e agenti della polizia e intorno alle 9.00, a meno di due ore dall’omicidio, l’assassino si è presentato in Procura a Massa e si è costituito. «Ha rovinato la vita a me e ai miei figli»ha dichiarato l’ex postino nel consegnarsi alle forze dell’ordine. Taibi, dal 1996 al 2006 era stato in servizio al nucleo operativo di Carrara e aveva indagato su alcuni reati legati allo spaccio di stupefacenti che avevano visto coinvolti Riccardo e Alessandro Vignozzi, i due figli del pensionato.

E proprio la condanna a più di un anno di detenzione comminata martedì a uno dei due fratelli, avrebbe fatto scattare la follia omicida del padre che per vendetta questa mattina si è presentato a casa di Taibi e lo ha freddato.