Sul bancone della pizzeria in mostra ci sono i trofei di quattro campionati Europei e due mondiali di pizza, ma mai prima di giovedì sera Alessio Bertolucci, massese di 43 anni, era salito sul gradino più alto del podio e aveva portato a casa la coppa più ambita. Il pizzaiolo, titolare de «I quattro elementi», locale sul viale Roma a Massa, ha sfidato quasi 800 colleghi provenienti da 38 Paesi differenti alla 28° edizione del Campionato Mondiale della Pizza che si è svolto a Parma dal 9 all’11 aprile. Bertolucci, che al suo fianco ha sempre avuto la figlia di 9 anni, «vuole essere con me ad ogni gara e avere un suo “ruolo”», è risultato il migliore della categoria «pizza in pala» facendo assaggiare alle giuria un prodotto con ingredienti salutari e del territorio apuano. Perché questa è la sua filosofia: «la nostra priorità è il benessere dietro l’impasto fatto con farine integrali per abbassare l’indice glicemico e realizzare pizze saporite e con prodotti locali e di qualità». Ed è stata la sua mossa vincente: portare a esperti internazionali i sapori e i «valori della tradizione enogastronomica apuana che è ricca ed è giusto portarli in giro per il mondo». Per i mondiali ha creato la pizza «Origini», lunga un metro e con una base alta, farcita con lardo di Colonnata utilizzato per legare la salsiccia nostrana, i porcini, il pecorino stagionato, le noci tostate e un po’ di rosmarino.
Ed ha ottenuto ben 851 punti su un totale di 900. Una pizza che ovviamente, come le altre risultate vincitrici nelle scorse competizioni, entrerà nel menù de «I quattro elementi» pronta per essere provata dagli affezionati clienti. Dai più piccoli ai più grandi perché la pizzeria non ha un particolare target, «chi viene deve mangiare bene, salutare, spendere il giusto perché fondamentalmente la pizza è un piatto povero – dice il campione – e le persone la vogliono consumare in un ambiente informale, allegro e anche chiassoso». Qualità, salute e prezzi contenuti sono le sue parole d’ordine. Particolarità del pizzaiolo è l’impasto che unisce tre farine: tipo 00, di semola e integrale. «Noi per primi mangiamo pizza ogni sera quindi cerchiamo di fare un prodotto di qualità elevata perché ne va della nostra salute e di conseguenza di quella dei nostri clienti – racconta ancora – dalla mattina alla sera ognuno di noi mangia farine e carboidrati quindi è importante che le nostre farine siano pulite e sane». Bertolucci, pizzaiolo da dieci anni, ha deciso di rilevare il locale massese mantenendone il nome, ma modificando il logo e il suo significato. Se prima, infatti, i quattro elementi erano quelli della natura, oggi sono quelli «dell’arte bianca: farina, olio, sale e acqua».