Con la deposizione di una corona d’alloro e la benedizione di monsignor Stefano D’Atri, preceduta da due momenti di preghiera, sabato mattina la comunità di Pietrasanta ha ricordato al cimitero urbano i 53 uomini che il 12 agosto 1944, subito dopo la strage di Sant’Anna di Stazzema, furono rastrellati dai nazifascisti a Valdicastello e uccisi barbaramente, a una settimana di distanza, lungo la strada che da Bardine va verso San Terenzo, in Lunigiana.

L’assessore Ermanno Sorbo, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, insieme ad autorità civili e militari, ha reso omaggio alle vittime di “una delle tante stragi che trovano sempre meno spazio sui libri di scuola – queste le sue parole – e rischiano, con il tempo, di scivolare in un silenzio ancora più doloroso. Diventano quindi fondamentali, per coltivare la memoria collettiva, accanto alle testimonianze di chi è sopravvissuto e dei familiari più prossimi, i contributi delle istituzioni e delle singole realità locali”.

Al termine della cerimonia al sacrario dei martiri di San Terenzo, alla quale hanno partecipato, fra gli altri, l’associazione Martiri di Sant’Anna e il Comune di Stazzema, una rappresentanza istituzionale, guidata dal consigliere Lorenzo Giusti, è partita alla volta della Lunigiana per partecipare alla commemorazione dell’eccidio di San Terenzo Bardine: dal 17 al 19 agosto 1944, la zona fu teatro di una serie di terribili esecuzioni perpetrate dai nazifascisti nelle quali persero la vita 159 persone.