La variante Sogegross si ferma: la Provincia e la Regione hanno infatti rilevato ancora profili di non conformità rispetto a quelli che sono gli strumenti urbanistici di riferimento, in particolare Piano territoriale di coordinamento provinciale e Piano di indirizzo territoriale regionale, avviando così l’iter della Conferenza paritetica interistituzionale.
Significa uno stop immediato all’efficacia della variante urbanistica approvata dal consiglio comunale di Massa e pubblicata sul Burt della Regione il 20 novembre. Insomma, niente variante Sogegross per il momento con la partita che ora si riapre a un altro livello..
La Variante semplificata al Regolamento urbanistico del Comune di Massa, lo ricordiamo, riguarda un’area produttiva dismessa di circa 11.800 metri quadrati, un lotto ex Dalmine, all’incrocio tra via Oliveti e via Massa-Avenza, individuata come lotto edificabile nel precedente piano di lottizzazione ex Dalmine scaduto e con destinazione “edifici ed aree a carattere industriali/artigianali” nel Regolamento Urbanistico.
La previsione urbanistica approvata attribuisce circa 5.000 metri quadrati di nuova edificazione ma per il commercio all’ingrosso compreso l’alimentare, cambiando destinazione d’uso, per dare risposta al progetto presentato da Sogegross. Una variante che era stata contestata sin da subito dagli operatori del territorio, dai sindacati e dalle istituzioni, culminando prima nel parere negativo, anche se non vincolante, dell’assemblea dei soci del Consorzio Zia poi nelle osservazioni presentate proprio da Regione e Provincia ma rigettate quasi del tutto dagli uffici del Comune di Massa.
Un’approvazione definitiva che ora si ferma di fronte alla convocazione della Conferenza paritetica, prevista dalla legge regionale 65 del 2014, che blocca per il momento il cambio di destinazione d’uso e l’assegnazione di quota parte del dimensionamento di nuova edificazione definito dal Piano Strutturale.
Una procedura, quindi, che richiede anche dei tempi tecnici lunghi bloccando in definitiva ogni possibilità di sviluppo del’area.
L’esito della Conferenza sarà decisivo per il futuro di un progetto che continua a dividere istituzioni, realtà locali e cittadini, ponendo al centro il delicato equilibrio tra sviluppo economico e tutela del territorio