La centralina del Colombarotto non è rappresentativa della qualità dell’aria in città e quindi non può rimanere il solo strumento di rilevamento del pm10 a Carrara, come invece ha annunciato la Provincia: lo afferma Legambiente in una lunga e documentata lettera inviata a Regione, Provincia, Comune e ARPAT a seguito della notizia che Palazzo Ducale ha intenzione di rimuovere la centralina della Lugnola. La questione riguarda la tipologia delle due strumentazioni: quella del Colombarotto, definita “di fondo” sarebbe la sola deputata a stabilire i livelli di inquinamento in città in quanto posizionata in un sito in grado di individuare dei campioni rappresentativi della qualità dell’aria urbana. In realtà secondo Legambiente le cose non stanno cos’ perché la centralina, posizionata nei pressi del comune, sarà rappresentativa solo a seguito della rimozione dalle strade cittadinedel traffico pesante, responsabile – come rileva la centralina della Lugnola – di immettere nelle zone che attraversa grandi quantitativi di pm10. Per questo gli ambientalisti carraresi chiedono alla Provincia di non rimuovere la strumentazione della Lugnola, almeno fino all’entrata in esercizio della strada dei marmi. L’associazione ricorda inoltre che senza questa centralina non potrebbe più essere applicata l’ordinanza che prevede il fermo camion dopo tre giorni consecutivi di superamenti del PM10 con tutto quello che questo implicherebbe per la salute dei cittadini. Infine, nella sua missiva, Legambiente carrara ricorda a regione, provincia, e arpat le inadempienze del Comune di Carrara sul fronte della lotta alle polveri sottili: dal rifiuto ad adeguare l’impianto di lavaggio camion di Torano al mancato rispetto dell’ordinanza del giudice Bartolini, gli ambientalisti concludono il loro intervento con un lungo elenco di provvedimenti mancati e di violazioni compitute, dicono, dall’amministrazione di piazza due giugno.