Dal prossimo anno sarà attiva la riforma Gelmini che prevede uno sfoltimento dei corsi di studio superiori; “una riforma che non condivido perché di fatto non incide sulle politiche della scuola”, il commento dell’assessore provinciale Raffaele Parrini. E allora vediamo nel dettaglio cosa cambierà il prossimo anno. I licei diventeranno 6 dagli attuali 450 indirizzi: saranno classico, scientifico, linguistico, artistico a cui si aggiungono le new entry musicale e delle scienze umane. Per tutti ci sarà un potenziamento delle materie portanti e delle lingue straniere; per il musicale saranno istituite 40 sezioni e 10 coreutiche, mentre il liceo delle scienze umane sostituirà il liceo sociopsicopedagogico. Da 10 settori e 39 indirizzi per gli istituti tecnici si passa a 2 settori – economico e tecnologico – e 11 indirizzi. Tutti gli attuali corsi e le relative sperimentazioni confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento. Sono previsti più laboratori; più ore di inglese ed è favorita la diffusione di stage, tirocini e l’alternanza scuola-lavoro. I professionali da 5 corsi e 27 indirizzi saranno snelliti a 2 macro-settori – servizi e industria/artigianato – e 6 indirizzi. Il percorso è articolato in due bienni e un quinto anno; anche in questo caso sono previsti più laboratori, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere attraverso l’esperienza diretta. Ma per quanto riguarda la provincia apuana non cambierà molto, l’unica novità potrebbe riguardare il liceo musicale su cui però ci sarà da combattere con le altre province toscane, visto che ne sono previsti solo 3 in tutta la Regione. Secondo l’assessore Parrini questa “è solo una manovra di mega-risparmio che non va neppure nella direzione delle direttive europee e che tanto meno porterà vantaggi; anzi, creerà solo confusione”. Tanto più che l’idea è di legare il modulo professionale al lavoro, ma la scuola superiore, è stata costruita dalla provincia di Massa Carrara per arrivare fino alla fine del percorso.