Sono andati via mercoledì pomeriggio gli ultimi 170 scout rimasti a San Rossore per la pulizia dell’area interessata al raduno. Il grosso del lavoro in verità era già stato fatto dai 30mila ragazzi che durante i giorni della Route sono stati molto attenti a non sporcare e a differenziare i rifiuti. «Per pulire al meglio lunedì e martedì abbiamo organizzato due fronti di battuta, simili a quelli per ritrovare le persone scomparse – spiega Donatella Mella, responsabile Agesci di livello nazionale – abbiamo addirittura trovato alcuni rifiuti più vecchi: mattoni, ferri arrugginiti, una lattina di Coca-Cola del 1982 e una forchetta dell’esercito americano. Tutto insieme alla collaborazione di Geofor»
In totale sono state prodotte e raccolte 92 tonnellate di spazzatura con il 70% di differenziata, mezzo chilo a testa al giorno, un terzo dei rifiuti che produce un italiano medio (504 kg l’anno procapite). «Grazie anche alla nostra formazione scout abbiamo insegnato ai ragazzi a rispettare il parco, seguendo il decalogo ambientale che ci eravamo dati. Rispettando le regole in un periodo in cui nella società le regole si rispettano poco – continua Mella – così abbiamo limitato le emissioni sonore e l’unico fuoco acceso in cinque giorni è stato quello di una candela, fatto prontamente spegnere. Abbiamo insegnato l’utilizzo di saponi biologici e a limitare in generale l’uso dei saponi.»
«Abbiamo vinto la sfida della sostenibiltà ambientale – interviene il direttore del Parco Andrea Gennai – grazie a monitoraggi cominciati prima del raduno per individuare l’area migliore dove posizionare le tende, analisi che continueranno per tutto il 2015. Tutti i nidi sono stati georeferenziati, i nidi dei gruccioni che sono scomparsi sono stati vittime delle volpi, daini e cinghiali non hanno risentito dell’evento, addirittura un daino ha fatto capolino vicino ad alcuni ragazzi che stavano facendo un laboratorio. Anche gli aracnidi non hanno avuto i problemi che qualcuno si aspettava. Siamo stati molto attenti ai pipistrelli, su questi ultimi mancano ancora i dati. L’erba è ancora lì e quella che manca ricrescerà con le prime piogge autunnali. E i ragazzi sono stati molto rispettosi, su 30mila nessuno si è inoltrato nelle aree vietate». La Route ha interessato una porzione della Tenuta di San Rossore tra le località di Cascine Nuove e Cascine Vecchie, su una superficie che occupa circa 74 ettari a fronte di un’estensione totale della Tenuta di San Rossore di circa 5000 ettari.
Nei prossimi giorni continuerà il lavoro delle ditte per finire lo smontaggio di palchi, cavi e bagni chimici. I lavori si interromperanno nel weekend di ferragosto, ricominceranno lunedì 18 agosto e termineranno, salvo imprevisti, entro la fine della prossima settimana. In ogni caso da venerdì 15 agosto la Tenuta riaprirà al pubblico
Il raduno Agesci, autofinanziato come ci tengono a precisare gli organizzatori (ogni scout pagava una quota d’iscrizione di 150 euro), lascia a San Rossore e al territorio: la fibra ottica con la predisposizione per il wi-fi, il ripristino dell’area delle Lame di Fuori, la messa in sicurezza degli alberi del viale tra Cascine Nuove e Cascine Vecchie, i pasti donati alla Caritas, il portale di ingresso (che sarà smontato per motivi di sicurezza, per evitare che i più piccoli si facciano male), i tre dromedari e dossi del viale che rimarranno per aiutare a limitare la velocità dei veicoli nel parco. Inoltre gli scout hanno acquistato oltre 500 piantine “Pino di San Rossore” e il ricavato andrà per finanziare il rimboschimento