INTERVENTO DI STEFANO BENEDETTI SULLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DA PARTE DEL COMUNE DI MASSA
Avrei preferito non intervenire sulla vicenda Serimper, ma in questi giorni il mio cellulare è stato preso letteralmente d’assalto da diversi miei elettori e amici che, letta la notizia che il Comune di Massa si era costituito parte civile, con una richiesta danni pari a 300.000 euro, contro di me e altri indagati, tra cui il Sindaco di Villafranca Bellesi, mi chiedevano spiegazioni in merito. Per tale motivo, ho ritenuto opportuno chiarire la questione con parole mie, senza ricorrere alla consulenza di un legale, poiché quanto accaduto sembra abbastanza semplice da spiegare.
Innanzi tutto, è necessario chiarire di cosa si tratta.
La costituzione di parte di civile è l’istituto giuridico che consente al soggetto danneggiato dal reato di esercitare l’azione civile nel processo penale. Non è un’azione obbligatoria e necessaria del processo penale, bensì volontaria e accessoria. Infatti, resta sempre la possibilità di promuovere l’azione derivante dal danno subito per il reato commesso nei confronti della persona offesa, in sede civile.
Bisogna tener conto, che il Comune di Villafranca ha deciso di non costituirsi parte civile nei confronti del proprio Sindaco Bellesi, anch’esso indagato per la vicenda Serimper. In compenso, ci ha pensato il Comune di Massa che, nel caso di condanna definitiva, chiederà a Bellesi un risarcimento, senza comprendere, nel merito, quale danno possa aver arrecato al nostro comune.
Stessa cosa dicasi per quanto riguarda la mia posizione di imputato, del tutto marginale e completamente estraneo ai gravi fatti contestati ai gestori della Cooperativa.
Sono accusato di aver raccomandato, con l’invio di un curriculum, una giovane psicologa infantile assunta, peraltro, a tempo determinato per tre mesi, senza il rinnovo del contratto e interruzione del rapporto di lavoro.
Non comprendo quali danni possa aver causato al Comune la mia azione, del tutto estranea ai fatti contestati di violenze e abusi su minori, che avrebbe potuto costituirsi parte civile nei confronti dell’assistente sociale, dipendente del comune nel settore interessato, coinvolta a pieno titolo nell’inchiesta. Nel mio caso, lo dimostreremo sicuramente facendo opposizione, non si è consumato alcun danno per l’ente comunale.
Non contesto la scelta del Sindaco che, tra l’altro, non ha trovato all’ interno della sua giunta l’unanimità sul voto della delibera di costituzione di parte civile, anche se non la condivido perché, così agendo, ha creato indubbiamente una situazione di imbarazzo politico all’ interno della coalizione che l’ha sostenuto e portato al successo elettorale.
Appare, a mio parere, quantomeno affrettato il termine per la costituzione, in quanto il comune avrebbe potuto attendere l’eventuale rinvio a giudizio per intraprendere l’azione civile in quanto, in mancanza di questo, si trova ad avere speso inutilmente soldi della cittadinanza che in futuro potrebbero essere richiesti indietro dalla Corte dei Conti Regionale.
L’ altra questione, che ha disorientato un pò tutti, è stata la mancata costituzione di parte civile del Comune di Massa nei confronti del Presidente della Provincia e degli altri indagati di Montignoso, quasi a determinare, ancor prima del pronunciamento dei giudici, la distinzioni tra indagati bravi (Lorenzetti e company) e indagati cattivi (Benedetti e Bellesi).
Ciò premesso, non ho nulla da rimproverare al Sindaco Persiani, che sono certo abbia agito in buona fede e nell’interesse della cittadinanza e, anzi, colgo l’occasione per rinnovargli la mia personale fiducia, esortandolo ad andare avanti nell’azione amministrativa con la volontà di unire e non dividere, perchè gli elettori alle amministrative del 2018 hanno riposto la fiducia a lui e a tutti i partiti della coalizione, senza esclusione alcuna.
Non dimentichiamoci che oggi non c’è più tempo per litigare, ma solamente per mettere in campi scelte condivise e unitarie, con le prossime elezioni ormai alle porte.
Nel frattempo affronterò il processo con la dignità e la serenità che mi contraddistingue, da buon liberale garantista di tutti e anche di me stesso, fermamente convinto che la giustizia appurerà che i fatti a me ascritti non costituiscono reato e sarà dimostrata la mia innocenza e restituita dignità alla mia persona.
Ringrazio tutti coloro che, in questi giorni mi hanno e continuano, a esprimermi vicinanza e solidarietá.
Stefano Benedetti
Presidente del Consiglio Comunale – Massa