Dalla mezzanotte di sabato 17 febbraio sono dodici le scosse registrate nella regione, compresa la più forte, ovvero quella di magnitudo 3,5 registrata alle 12,49 con epicentro a Marradi, in provincia di Firenze. Preceduta, però, da un folto sciame sismico che ha riguardato diverse zone della Toscana, da nord a sud, e che è andato avanti anche dopo la scossa di Marradi.

La prima scossa è stata registrata alle 2,58 a sei chilometri a sud di Radicondoli, in provincia di Siena. Magnitudo 1.7.

Nella stessa zona ne è stata registrata un’altra, praticamente in contemporanea, di magnitudo 1.4. Entrambe le scosse hanno avuto epicentro a 7 chilometri di profondità. 

Alle 5,31, la terra ha tremato a due chilometri a ovest di Villafranca in Lunigiana, in provincia di Massa-Carrara. Magnitudo 1.6 ed epicentro a 5 chilometri di profondità. 

Altre due scosse a Radicondoli, alle 7,35 e alle 7,36, entrambe di magnitudo 1.7 ed epicentro rispettivamente a 10 e 8,5 chilometri. 

Nel Senese la terra è tornata a tremare alle 9,58: magnitudo 1,8 con epicentro 6 chilometri a nord ovest di Chiusdino, 10 chilometri di profondità. Alle 9,59 un’altra scossa: magnitudo 0.9, epicentro a 5 chilometri a sud di Radicondoli, 9,8 chilometri di profondità. 

Alle 11,47 un terremoto è stato registrato a due chilometri a ovest di Pietrasanta: magnitudo 1, epicentro a 9,5 chilometri di profondità. 

L’ultima scossa prima di quella di Marradi è stata registrata alle 12,42: epicentro a 5 chilometri ad ovest di Tredozio, provincia di Firenze, con profondità di 5,6 chilometri. 

La terra ha tremato ancora, sempre a Marradi: magnitudo 1.1 nello stesso punto del sisma da 3,5, alle 12,53, e un’altra scossa a 5 chilometri ad ovest di Tredozio, alle 14,11: magnitudo 0.8 profondità 5,3 chilometri.