La situazione finanziaria di Casa Ascoli è sempre più critica. Dopo il mancato pagamento dei debiti entro la scadenza di giugno, la cooperativa Compass, uno dei principali creditori, si è vista costretta ad avviare misure drastiche per il proprio risanamento economico. La cooperativa ha infatti annunciato la vendita della propria sede e l’affitto temporaneo dei rami d’azienda, mosse che garantiranno il pagamento degli stipendi per circa 300 dipendenti e liquidità per far fronte ai debiti.

In questa complessa situazione si collega la gara d’appalto per il global service della RSA, da cui Compass e la cooperativa Di Vittorio erano state escluse, con un credito vantato di 220.000 euro.

Il prossimo 12 dicembre il Consiglio di Stato emetterà la sentenza definitiva sulla legittimità della loro esclusione, un verdetto che potrebbe avere conseguenze decisive. In caso di esito favorevole a Compass e Di Vittorio, il piano economico di Casa Ascoli rischierebbe di crollare, compromettendo ulteriormente la stabilità finanziaria di una struttura che ospita attualmente 80 persone e che si trova già a fronteggiare un debito di circa 6 milioni di euro.

Cesare Ugolotti, presidente di Compass, ha espresso una profonda delusione, lamentando la mancanza di supporto concreto da parte delle istituzioni locali. “Noi non possiamo più accollarci questa responsabilità,” ha dichiarato, sottolineando come la cooperativa si sia vista obbligata ad entrare in una “composizione negoziata” tramite la Camera di Commercio per tentare di sanare la propria posizione finanziaria.

Il presidente del consiglio di amministrazione di Casa Ascoli, Giancarlo Casotti, ha ribadito la gravità della situazione, sottolineando che il piano di risanamento potrebbe risultare insostenibile. Casotti ha suggerito come unica soluzione un rinvio, con un accordo che possa garantire una gestione dei crediti e dei debiti in modo sostenibile. In caso contrario, le conseguenze potrebbero portare a uno scioglimento della struttura o al suo commissariamento, con il coinvolgimento diretto della Regione Toscana.